Come i sistemi scolastici possono soddisfare in modo ottimale la necessità di fornire equità, di tener conto delle diversità culturali e ridurre l’abbandono scolastico
Il razzismo inizia sottilmente a scuola tra la suddivisione di banchi nell’incontrare alunno del primo banco con quello dell’ultima fila oppure tra classi denominate A-B-C-D.
Il bullismo parte dalla scuola quando l’insegnante ordina al silenzio, riprende un alunno, dà voti, apre giudizi, si appropria di un diario o quaderno senza chiederne permesso…la scuola non insegna educazione ma esercita potere perché la struttura non permette educazione ma segue una linea di “potere” dettata dai tempi che l’hanno generata.
La scuola spregiudicata arrogante e giudice comunica che i bambini imparano l educazione a casa pertanto i genitori hanno figli mal educati, rimane il fatto l’essere tutti figli di una scuola comune, insegnanti compresi.
Ricevere valutazione in una pagella non ha senso quando la stessa non ha valore d’essere in quanto e’ nel divenire . Il voto aggiudicato in educazione civica non ha riscontro ne posizione quando non vi è ambiente e corrispettiva preparazione all’educazione civica. Una morale dipinta di rosa e azzurro all’asilo quasi fosse il primo giorno di nozze in un crescente disordine in colore psichiatrico.
Il tempo giunto al termine del mestre ha quadruplicato la mancanza di quel valore della pagella scolastica ottenuta dopo sacrificio che al fine non incontra i valori dell’individuo né tanto meno ne organizza un futuro come protagonista.
Educazione vuole il conoscere, conoscere è l’insieme della cultura personale rispetto ai dati percepiti dalle circostanze. L’abbandono scolastico non accade quando la scuola percepisce il suo ruolo.
