“CHE FARE?” DEL DUEMILA
“la scuola non prepara alla vita perché non insegna un mestiere”. La scuola trasmette una cultura che poteva essere sufficiente nella tranquillità degli animi (tranquillità negativa, s’intende) anestetizzati da un regime, ma che non è più sufficiente in un mondo in cui ai giovani non viene più trasmessa alcuna certezza, positiva o negativa che sia. D’altra parte sarebbe criminale se la scuola gettasse via quella tradizione culturale che fa comunque parte della nostra storia piena di farsa ed illusione educativa rimane pertanto il dubbio se sia un arricchimento dell’individuo o la preparazione alla vita in quanto ambientazione sociale.
Saper dare delle risposte, senza diventare scuola di regime; saper guidare i giovani per mano, saper insegnare o informare, salvare una “cultura” millenaria: saprà la scuola del futuro vincere queste difficilissime scommesse?
Le elezioni del 2001 vengono vinte dalla coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi. Viene nominato Ministro per la Pubblica Istruzione Letizia Moratti, che presenta una proposta di radicale riforma del sistema scolastico, suscitando consensi e dissensi accesi su fronti opposti.
2006
Le elezioni del 2006 vengono vinte dalla coalizione guidata da Romano Prodi. Come Ministro dell’Istruzione viene scelto Giuseppe Fioroni. Con il nuovo governo viene bloccata l’attuazione dei provvedimenti riguardanti il secondo ciclo di studi della Legge 52/2003.
Nell’estate 2006 il ministro propone una revisione dell’esame di Stato (l’ex esame di Maturità), che va verso un irrigidimento: non ammissione degli studenti con debiti formativi nel triennio non saldati, ritorno delle commissioni miste.
Legge di Iniziativa popolare per una buona scuola della Repubblica – Il 4 Agosto del 2006, per la prima volta nella storia repubblicana, viene presentata alle istituzioni parlamentari una Legge di iniziativa popolare che interviene in modo organico sulla scuola, dalla materna alla media superiore, supportata da oltre 100.000 firme di cittadini e cittadine (Legge n° 1600 della XVª Legislatura). Nell’autunno dello stesso anno, e sempre per la prima volta, una legge di iniziativa popolare viene assunta per la discussione nella commissione competente. Il dispositivo legislativo nasce “dal basso” su iniziativa di alcuni comitati di genitori e docenti che negli anni precedenti si erano opposti alla legge di “riforma” proposta dal governo Berlusconi e si estende a tutto il territorio nazionale coinvolgendo trasversalmente i più diversi strati sociali e culturali.