Il problema della scuola dualista viene superato, ma persistono alti tassi di evasione scolastica; inoltre si manifesta in maniera drammatica il fenomeno della selezione esplicita (attraverso le “bocciature”). La gravità del nuovo metodo di “selezione classista” adoperato dalla ancora antica mentalità elitaria dei docenti, venne evidenziata da Don Lorenzo Milani in Lettera ad una professoressa (Firenze, LEF, 1967). I movimenti studenteschi degli Anni Sessanta e Settanta contribuirono al cambiamento di mentalità, e alla graduale diminuzione del fenomeno della “selezione esplicita”.
Si arena, agli inizi degli anni ’70, il tentativo di riforma della scuola secondaria superiore. Una parte della storiografia specialistica ha però sottolineato come si sia comunque verificato un processo di lungo periodo di “cambiamento senza riforma” di cui sono aspetti più rilevanti il forte sviluppo della istruzione tecnica e il superamento dello storico gap tra istruzione maschile e istruzione femminile, almeno a livello di scuole secondarie.
Nel 1974 l’accesso alle facoltà universitarie viene concesso a tutti gli studenti in possesso di un diploma secondario conseguito alla fine di un corso quinquennale, mentre per le scuole quadriennali è necessaria la frequenza di un “anno integrativo”.